La combattente

locandina combattente

anno: 1998,
durata: 33’
sceneggiatura e regia: Adonella Marena
fotografia: Angelo Santovito
musica originale: Domingo Seniores
suono: Giorgio Pettigiani
montaggio: Marco Duretti, Zenit Arti Audiovisive
interpreti: Ilaria Micossi, Frida Malan
produzione: Djanetfilm/Zenit Arti Audiovisive
distribuzione: Zenit/Regione Piemonte

 

Ricordi con Frida

 

 

Ilaria è una studentessa, ha diciotto anni, Frida ne ha ottanta, è un’anziana partigiana. Si incontrano per un servizio in video su alcuni brevi ritratti di anziani interessanti, aneddoti di guerra che Ilaria deve raccogliere, percorrendo la città con lo sguardo rapido della sua videocamera.
Ma Frida, donna forte e appassionata, protagonista di storie collettive e narratrice accattivante, sviluppa nuove curiosità, evoca il possibile legame,vivo e fertile, con la memoria, e con chi la sa richiamare.
Ilaria se ne lascia volentieri avvolgere, segue Frida negli itinerari del suo passato, osserva le ombre del suo presente.
Un’ultima intervista impossibile ad un’anziano che non c’è più sposta ulteriormente la ricerca di Ilaria, verso inquietudini nuove, là dove può essere la permanenza del tempo e della memoria, il legame di questi col suo presente.
Ilaria ne avverte il senso alla fine del breve cammino fatto insieme a Frida. La vita forse è un travaso continuo: un’ottantenne e una diciottenne l’hanno guardata per un momento insieme.

Le protagoniste

Frida Malan
D’origine valdese, è combattente dell’antifascismo e della Resistenza, partecipando ad azioni coraggiose che le valgono il grado di capitano nella formazione Giustizia e Libertà. Dal dopoguerra è protagonista dell’attività politica in Piemonte, in particolare come consigliera e assessore al comune di Torino negli anni ‘60.
Attenta da sempre alle rivendicazioni delle donne, ne ha promosso e appoggiato numerose iniziative, conservando in ogni occasione rigore, curiosità, passione e libertà intellettuale.

Ilaria Micossi
All’epoca del film studentessa al liceo classico Cavour di Torino, impegnata con un gruppo di compagni nel C.I.C., centro di servizi per gli studenti e di promozione sociale.

Note:
Il tema che percorre il film è un ripensamento sulla trasmissione della memoria, in un tempo in cui è difficile trovare le occasioni autentiche per dare ad essa senso ed utilità.
Ma, poiché è stato realizzato nel ’98, sullo sfondo di un fine millennio, il film riflette quella speciale atmosfera di bilanci e attese, il bisogno di riannodare i fili dimenticati della memoria, l’attenzione rinnovata per gli ultimi testimoni che stanno scomparendo, di fronte ad un orizzonte storico per qualche verso inquietante.
Questo contesto, che Frida chiamava “di vigilia”, è il crocevia nel quale si incontrano le due protagoniste, la studentessa e la partigiana. La vigilia le accomuna, in attesa di un inizio per l’una, di un compimento per l’altra.

La forma espressiva del film si basa su uno sconfinamento tra due generi, la fiction e il documentario. Le situazioni raccontate e i personaggi sono veri e si autorappresentano, ma in una cornice narrativa indirizzata dal personaggio dell’intervistatrice.
L’intervento di Ilaria mi ha offerto più opportunità: sollecitare un confronto un pò insolito (una giovanissima con degli anziani), tracciare un legame tra i diversi episodi, ma soprattutto svelare la mia personale chiave di lettura, farsi portavoce di una possibile se pur parziale riflessione sulla memoria.

 

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